Merry Belated Christmas! Working in a shop around this time of the year means no time to blog around and unfortunately little baking and cooking too. But I am back, and cannot exempt from leaving one little traditional recipe even though it’s a latecomer.
Christmas is nothing without traditions. I grew up with a weird mix of Father Christmas meets Joan Baez in front of the manger scene. But I guess that’s our tradition. On the 24th I used to try and fight back tiredness, lying in my bed with ears and eyes wide open awaiting for a creak or a light in the corridor. Signs that Santa was in tha house. Normally sleepiness would win over me but excitement woke me up early and I would find a pillow case left by Santa, filled with presents, in front of my door. My mother’s genius, what a marvelous way to keep up the magic and at the same time delay the “human alarm clock” advent. This way me and my sister would be kept busy for at least an hour, usually one of us would go into the other’s room to show off little presents and sweets Santa had brought her. Only once I didn’t get through all my little packets and rushed into my Mum and Dad’s room, overwhelmed by desperation. Among other presents Santa had brought me men’s underpants, why would he do such a thing? Stress was blamed, and the bearded old man gained in humanity…no wonder Father Christmas goes on Holiday every now and then with all the stress he has to deal with once a year!
But back to traditions. At my family house it’s no Christmas without two things:
First of all music. Joan Baez “Noël”, Nat King Cole’s “Christmas Album” and “King’s College Choir Carrols album” are played endlessly from the early morning throughout the evening. As you can imagine this would mark anyone. One Christmas, after many years of complaints about the music choices, my mother refused to put a single record on and we had to beg her to. It seems our brain cannot accept a soundtrack-free 25th of December, “Oh come, oh come Emmanuel!” the most hated yet most requested of all tracks. Please keep in mind you can make a difference in your household, for your sake and the one of your children.
The second thing is food. We don’t really make a big fuss about the Menu, but we have some cornerstones. Panettone is our Christmas morning breakfast, and never gets open before the 25th. Smoked Salmon, Paté and Têtê de Moine never miss on our table. But of all foods what makes the Christmas mood to me are Mincepies. Traditionally filled with minced meat and spices the recipe gradually changed and around Victorian times the meat was replaced with a sweet filling made with fruit and spices. These small pies used to encase a little Baby Jesus figurine, but this tradition was banned in 1700 because it was considered “Christian idolatry”. Surely I have eaten so many mincepies during my life that no Christmas can go without them. Actually one Christmas my mother forgot to make the mince in time and we had none, the Christmas mood was quite faint and I made her promise me she would never forget to make Mincemeat for the next Christmases. These pies are not for everyone and surely not for the nondrinkers and those who generally do not like raisins. The filling is packed with booze, which helps the Mincemeat keep for as long as one year. Yes one year, and I can assure you “old” Mincemeat has a better flavour than freshly made. Usually the filling has to resta t least three months before use. Be sure you get it ready by September 2014 if you plan to bake them on Christmas. If you are just curious roll up your sleeves and look forward to March!
My Mum’s Mincepies
Mincemeat
100g sultanas
100g raisins
100g currants
50g candied lemon and orange peel
2 apples peeled and chopped
1 banana
50g peeled almonds
grated rind of 1 lemon
75g brown sugar
pinch of salt
pinch of clove powder
pinch of ground cinnamon
pinch of nutmeg
1/2 glass of cognac
Process all ingredients in a meat grinder, mix well, and store in airtight jars.
To be kept in a dark and cool place for 3 months at least before use.
Pastry
250g flour
180g cold butter
pinch salt
2-3 tablespoons cold water
1 egg yolk
Sift flour with the salt.
Add the butter and work quickly with your fingertips until you have thin crumbs.
Add the egg yolk and a bit of water.
Stir with a spatula, the dough must be soft and smooth but not wet.
If it is too wet, sprinkle a little flour.
Do not work the dough with your hands until the end of the process.
Roll into a smooth ball, cover with clingfilm and put in the fridge for at least half an hour.
Roll out very thin and cut large and small rounds, about 6 and 7 cm diameter.
Put the biggest of dough rounds in a well buttered mincepie pan.
Put a teaspoon of mincemeat on the bottom of each pie.
We the outer sides of the smaller dough rounds and pinch them on top of the pie.
Sprinkle them with a little water, dust with sugar and prick with a fork.
Bake for about 15 minutes at 200°C.
Let cool the pan, then remove the mincepies and let them cool on a rack.
Tardivi Auguri di Natale e una ricetta in differita: I Mincepies di mia Mamma
Buon Natale! Ah, ooops sono in ritardo? Lavorare in un negozio in questo periodo dell’anno significa zero tempo per dedicarmi al blog, fornelli e forno inclusi. Ma sono tornata, e non posso esimermi dal lasciare la mia traccia natalizia, regalandovi una ricetta tradizionale anche se ritardataria.
Natale è nulla senza tradizioni. Sono cresciuta con uno strano mix di Babbo Natale si beve un cicchetto con Joan Baez davanti al presepe. Questa è la nostra tradizione natalizia, per quanto assurda sia. Generalmente il 24 sera lo passavo a letto, con gli occhi sbarrati e le orecchie tese, decisa a combattere la stanchezza e in attesa di un cigolio del pavimento o una luce nel corridoio. Segni inconfutabili della presenza di Babbo Natale nella casa. Normalmente la sonnolenza vinceva, ma l’eccitazione residua mi faceva svegliare presto. Seppur non ne avessi le prove qualcosa mi diceva che Babbo Natale era passato e una federa di cuscino, piena di pacchettini e caramelle, mi aspettava di fronte alla porta della cameretta. Quel genio di mia madre aveva escogitato un modo meraviglioso per tenere viva la magia del Natale e al contempo ritardare l’avvento della “sveglia umana” nella camera di mamma e papà. In questo modo io e mia sorella rimanevamo occupate per almeno un’ora, di solito la prima che si svegliava si precipitava nella stanza dell’altra per guardare insieme i piccoli regali e dolcetti che Babbo Natale ci aveva portato. Solo una volta non ho aperto tutti i piccoli pacchetti, precipitandomi nella stanza mamma e papà sopraffatta dalla disperazione. Tra gli altri regali Babbo mi aveva portato delle mutande da uomo, perché mai avrebbe dovuto fare una cosa simile? La saggia capofamiglia accusò lo stress, insomma il povero vecchio con la barba bianca ci ha guadagnato in umanità e dopotutto con il carico di lavoro da affrontare sotto le Feste non c’è da stupirsi se Babbo Natale va in vacanza ogni tanto!
Ma torniamo alle tradizioni. A casa mia famiglia non è Natale senza due cose:
Innanzitutto musica. I dischi a rotazione continua? ” Noël” di Joan Baez, “Christmas Album” di Nat King Cole e il vinile di canti di natale del King College Choir. I suddetti dischi vengono riprodotti all’infinito dalle prime ore del mattino per tutta la serata del 25 Dicembre. Come potete immaginare questo segnerebbe chiunque. Un Natale, dopo molti anni di lamentele riguardo le scelte musicali, mia madre si è rifiutata di mettere della musica. Il risultato? Abbiamo dovuto implorarla. Sembra che il nostro cervello non riesca ad accettare un 25 privo di colonna sonora natalizia, “Oh come, oh come Emmanuel!” Il cavallo di battaglia più odiato ancora e più richiesto tra tutti i brani. Vi prego di tenere a mente potete fare la differenza nella vostra famiglia, per il vostro bene e quello dei vostri figli. Fate scelte musicali ben ponderate per il vostro Natale!
La seconda cosa è il cibo. Non abbiamo tradizioni legate al Menù natalizio insé, ma ci sono alcuni capisaldi. Il panettone è la colazione per eccellenza la mattina di Natale, e la confezione non viene mai aperta prima del 25. Salmone affumicato, Paté e Tête de Moine non mancano mai sulla nostra tavola. Ma di tutti gli alimenti ciò che rende l’atmosfera di Natale speciale sono Mincepies. Tradizionalmente queste torte erano ripiene di carne macinata e spezie ma la ricetta è gradualmente cambiata e intorno all’epoca vittoriana la carne venne sostituita con un ripieno dolce a base di frutta e spezie. Si usava inserire nelle piccole torte una figurina di Gesù Bambino, ma questa tradizione è stata vietato nel 1700 perché ritenuta ” idolatria cristiana”. Penso di aver mangiato così tanti mincepies durante la mia vita che a Natale non possono assolutamente mancare, l’atmosfera festiva ne risentirebbe troppo. A dire il vero un Natale senza mincepies c’è già stato. Anni mia madre dimenticò di fare il trito per tempo e ammetto che l’atmosfera di Natale fu piuttosto debole. Le feci promettere che non avrebbe mai più dimenticato di preparare il mincemeat per i Natali seguenti. Queste tortine non sono per tutti, sicuramente non indicate per gli astemi e coloro che generalmente non amano l’uvetta. Il ripieno è ricco di alcol, cosa che aiuta il ripieno a conservarsi molto a lungo, fino ad un anno. Sì un anno, e vi posso assicurare che il “vecchio” mincemeat ha un sapore migliore di quello appena fatto. In ogni caso il ripieno deve riposare almeno almeno tre mesi prima dell’uso. Assicuratevi dunque di prepararlo entro settembre 2014 se prevedete di prepararli per Natale. Se invece siete troppo curiosi rimboccatevi subito le maniche e cercate di aver pazienza fino a Marzo!
I Mincepies di mia Mamma
Mincemeat
100g uva sultanina
100g uva secca
100g uva di Corinto
50g scorza di limone e arancia candite
2 mele pelate e tagliate
1 banana
50g mandorle pelate
scorza grattugiata di 1 limone
75g zucchero grezzo
pizzico di sale
pizzico di chiodi di garofano in polvere
pizzico di cannella in polvere
pizzico di noce moscato
1/2 bicchiere di cognac
Far passare tutto in un tritacarne, mescolare bene, met¬tere in barattolo da 500 gr chiuso ermeticamente. Da tenere al fresco e buio per 3 mesi al minimo prima dell’uso.
Pasta frolla
250g farina
180g burro freddo
pizzico sale
2-3 cucchiai acqua fredda
1 giallo d’uovo
Setacciare la farina con il sale.
Unire il burro in pez¬zetti e lavorare la farina leggermente finché assomiglia a briciole di pane.
Aggiungere il giallo d’uovo, l’acqua un poco alla volta e mescolare con una spatola.
Toccare la pasta con le mani solo alla fine della lavorazione, quando farete una palla che riposerà in frigorifero.
L’impasto deve diventare soffice e morbido ma non bagnato.
Se è troppo bagnato spolverare un po’ di farina.
Fare una palla con l’impasto, ricoprirla di pellicola e mettere nel frigo per almeno mezz’ora. Fuori frigo spianare fine, fine e tagliare delle rondelle grandi e piccole, circa 7 e 6 cm di diametro.
Mettere le rondelle più grandi in una teglia per tortine o muffins abbondantemente imburrata, senza queste forme fatte appositamente per le tortine è inutile pro¬vare a fare i mincepies perché cedono durante la cottura.
Mettere un cucchiaino di mincemeat nel fondo di ogni “pie”.
Chiudere con la rondella piccola, bagnando i lati esterni per meglio attaccare la rondella in fondo.
Bagnare il coperchio con un po’ d’acqua, spolverare con lo zuc¬chero e bucare con una forchetta. Cuocere per 15 minuti a 200°C, finita la cottura fare raffreddare leggermente la teglia e poi togliere i mincepies.
Completare il raffreddamento su una gratella.
I mincepies si possono gustare con una ottima panna doppia tipo panna della Gruyère ma a me piacciono così, semplici e al naturale.